Nel secondo focus della mattinata di sabato si è parlato di legge elettorale, del rapporto tra rappresentanza e governabilità.
Gianfranco Pasquino, Professore Emerito di Scienza Politica nell’Università di Bologna:“Una buona legge elettorale bisogna scriverla; una legge elettorale non viene scritta dalla Corte Costituzionale in nessuna democrazia al mondo. Bisogna avere un progetto di sistema politico per scrivere una legge elettorale che è un sistema cruciale perché regola i rapporti tra i cittadini elettori e i politici rappresentanti. La cosa migliore è guardare le leggi elettorali che funzionano e che già esistono; non siamo capaci di inventare qualcosa di meglio: le leggi elettorali hanno più di cento anni e quindi sarebbe il caso di guardare ai paesi che hanno buone leggi elettorali, vedi ad esempio la Germania”.
Stefano Ceccanti, Professore Ordinario di Diritto Pubblico Comparato presso il Dipartimento di Scienze Politiche dell’Università La Sapienza:“Nella parte finale della legislatura è difficile fare di qualcosa di diverso da interventi molti margine dalle leggi uscite dalla Corte. Alcuni di questi interventi forse è approvabile in tempi brevi, come la doppia preferenza al Senato o fare circoscrizioni più piccole al Senato. Queste sono cose di buon senso che possono essere fatte. Cosa si dovrebbe fare? Bisognerebbe fare in modo di rendere più probabile che ci sia un vincitore alle elezioni: metter il premio nazionale al Senato e mettere una soglia meno esigente del quella del 40% che sia più raggiungibile dalla forze politiche”.