“Vendola e Di Pietro? Sulla Tav in Val di Susa sono entrambi densi di contraddizioni”. Lo afferma l’ex sindaco di Torino Sergio Chiamparino, intervenuto a Settignano alla VII edizione di Eunomia Master, corso di alta formazione politico istituzionale rivolto a 50 amministratori e professionisti under 40 provenienti da tutta Italia. Chiamparino ha svolto una lezione sul tema “Qualità della leadership locale” insieme al professore di Scienze politiche e direttore della Scuola di governo all’università LUISS, Sergio Fabbrini.
Tra i tanti temi toccati in aula, anche la Tav in Val di Susa. “Della Tav si parla solo come di un problema, ma nessuno ricorda la grande opportunità che rappresenta. Avere l’Italia più vicina all’Europa vuol dire più opportunità”, ha detto l’ex presidente dell’Anci.
Quanto alla posizione dei leader di Sel, Nichi Vendola, e dell’Idv, Antonio Di Pietro, Chiamparino afferma: “Sono entrambi densi di contraddizioni. Vendola dice che la Tav buona è la ‘sua’, quella che collegherà Bari a Napoli, mentre è ‘cattiva’ quella in Val di Susa. In un’ottica non localistica ma europea, credo invece sia molto più importante il corridoio internazionale creato con la Tav da Torino a Lione. Non capisco perché Vendola difende la sua Tav e va a manifestare contro quella degli altri”.
Quanto a Di Pietro: “Da ministro – ricorda Chiamparino – il leader dell’Italia dei Valori aveva firmato uno dei tanti progetti della Tav”. “La coerenza – aggiunge l’ex sindaco di Torino – non è il forte di alcuni politici italiani. Dobbiamo uscire dalla logica dell’ ‘arraffavoti’ che non è credibile come logica di governo”.
Per Chiamparino “la Tav si deve fare”. “Lo ritengo il modo di viaggiare in ferrovia del ventunesimo secolo. Se cent’anni fa qualcuno non avesse fatto cose assai più sfidanti per la tecnologia dei tempi di quanto oggi non sia la Tav, noi adesso viaggeremmo a dorso di mulo”.
Interpellato a margine della lezione dai giornalisti riguardo all’ipotesi di un referendum sulla Tav avanzata da Adriano Sofri dalle pagine di Repubblica, Chiamparino afferma: “E’ fuori tempo massimo. L’avevo proposto anche io anni fa per l’intera area torinese, dove l’impatto della Tav sarà anche maggiore. Non lo hanno voluto fare. Adesso, dopo 20 anni che si parla del progetto e dopo che il progetto è stato completamente cambiato anche in seguito al dialogo con la popolazione, su cosa si potrebbe fare? Sulla decisione europea? Sulle modalità attuative già cambiate?”.
Chiamparino interviene sull’ipotesi di una grande alleanza Pd – Pdl – Terzo Polo e sul ‘dopo Monti’. “Credo che un’alleanza del genere funzioni in fase d’emergenza, quando cioè la politica non ha saputo misurarsi con i problemi del Paese, come accaduto nel nostro caso. Ma la politica deve riappropriarsi del suo ruolo di guida. Il Governo Monti non è un autolavaggio, dove possiamo lasciare la macchina, pagare e tornare a riprenderla bella pulita. Pensiamo piuttosto che quel lavaggio ha degli effetti e forse l’auto ne esce assai diversa”.
Sollecitato dai giornalisti sulle recenti polemiche tra Libero e il sindaco di Firenze, Matteo Renzi, Chiamparino afferma: “Renderà pubblici i nomi dei finanziatori della sua campagna elettorale? Penso che faccia bene. Apprezzo il suo operato e mi riconosco in lui”.