“Chiedendo di eliminare i sindacati, credo che Grillo abbia voluto attaccare il sistema dei sindacati che diventano sovrastruttura. E sinceramente credo che a tale riguardo qualche idea giusta ce l’abbia”.
Lo afferma Fabrizio Landi, amministratore delegato di Esaote, azienda leader del settore biomedicale, intervenuto stamani a Eunomia Master, il corso di alta formazione politica ospitato a Villa Morghen a Settignano. Landi ha preso parte alla lezione “Mercato e sviluppo” insieme a Giorgia Giovannetti, professoressa di Scienze economiche all’Università di Firenze, e al direttore dell’associazione Eunomia, il vicesindaco di Firenze Dario Nardella.
A margine della lezione, interpellato sull’invito a ”eliminare i sindacati” avanzato dal leader del Movimento 5 Stelle, Landi risponde: “Sono mezzo genovese e mezzo fiorentino e conosco bene Beppe Grillo. Con quella affermazione, credo che non abbia voluto attaccare il sindacato inteso come struttura con cui i lavoratori si organizzano, ma il sindacato inteso come sovrastruttura, quando non contribuisce affatto ad aiutare efficacemente i rapporti tra lavoratori e impresa. Sinceramente qualche idea giusta su questo piano ce l’ha”.
Durante la lezione, Landi ha ricordato che il suo mandato in Esaote scadrà il 31 gennaio. Il suo intento dopo quella data sarà favorire la nascita di nuove imprese e start up sul territorio. Operazione che per Landi dovrebbe rientrare tra le priorità del nuovo esecutivo. “Non si esce dalla crisi senza creare nuove imprese. Negli ultimi anni il Paese ha distrutto l’impresa. Sono rimaste solo quelle piccole o piccolissime, la grande è sparita. Ma in un mercato che oggi gioca la sua partita in Cina, India e Brasile, la dimensione delle piccole imprese è un fattore drammaticamente limitante”.
Un impulso deve arrivare dalla tecnologia. “Fondamentale – prosegue Landi – che il kow how che si crea nel mondo dell’università non rimanga tra le mura accademiche ma esca e diventi impresa. Un imperativo, se vogliamo lasciare ai nostri ragazzi un mondo migliore di quello attuale”.
Un breve commento anche sui tagli alla sanità e sulla spending review del governo. “La sanità – conclude l’ad di Esaote – rappresenta un terzo della spesa dello Stato aggredibile. È lì che si devono andare a cercare risorse. I tagli lineari non servono a niente. Tuttavia spendere meno in sanità è possibile. Ma a patto che si metta in atto una riforma strutturale”.