“Vedo una straordinaria contraddizione in quello che dice l’ex presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, sui poteri addirittura paragonabili al Fascismo del governo Monti”.
Così il professore Andrea Manzella, direttore del Centro studi sul Parlamento Università Luiss, intervenuto oggi a Eunomia Master 2013, durante la lezione “Parlamento europeo e rappresentanza”, coordinata dal professor Carlo Fusaro, docente di Diritto pubblico comparato e Diritto elettorale all’Università di Firenze.
A margine della lezione, interpellato sulle accuse rivolte da Berlusconi a Mario Monti sull’eccessivo utilizzo dei decreti legge, Manzella afferma: “Se l’esecutivo ha questo potere, può usarlo sia Monti, sia Berlusconi, sia qualsiasi altro sarà il nuovo titolare della carica di presidente del Consiglio. Se questi poteri non ci sono, allora non si può paragonare quello che ha fatto Monti a una dittatura fascista. Mi pare che a tal riguardo ci sia una straordinaria contraddizione in quello che dice l’ex presidente del Consiglio”.
Sulle elezioni di febbraio, Manzella commenta la mancata riforma elettorale: “Credo che i partiti abbiano dimostrato una grande miopia: non hanno capito che l’elettorato è in una fase di trasformazione, ci sono nuovi movimenti che avanzano e un problema di rappresentanza territoriale, che il Porcellum non risolve”. E continua: “Il Porcellum può essere definito una ‘legge lotteria’. Nemmeno dopo le urne, infatti, consente di avere un risultato certo delle elezioni”.
Durante la lezione è stato affrontato il tema della rappresentanza al Parlamento Europeo. Su questo punto Manzella auspica che “si trovino strumenti per avvicinare la cittadinanza alle istituzioni europee. Il primo passo, l’elezione diretta del presidente della Commissione europea”.