“Non esiste una legge elettorale perfetta in grado di determinare a priori e in astratto effetti di sistema. Difendere il bipolarismo possibile e la sovranità degli elettori nel contesto attuale in cui le vecchie coalizioni sono state di fatto allontanate dagli eventi, significa immaginare una competizione fra grandi partiti a vocazione maggioritaria nella quale sia chiaramente identificabile il vincitore e a quest’ultimo spetti la responsabilità di formare il governo del Paese”.
Lo ha detto Gaetano Quagliariello, vicecapogruppo vicario del PdL al Senato, intervenendo all’Eunomia Master, corso di formazione politico-istituzionale dell’associazione Eunomia, presso la School of Government della Luiss.
“Un meccanismo del genere – ha affermato Quagliariello – incoraggerebbe le aggregazioni in grandi partiti, garantirebbe il principio democratico nella determinazione della responsabilità di governo, e scongiurerebbe gli opposti rischi della formazione di coalizioni forzate al solo scopo di prendere un voto in più a scapito della governabilità del Paese, e di vedere all’opposizione i vincitori e al governo gli sconfitti. Se si immagina un modello del genere e lo si inquadra in un contesto di riforme delle istituzioni e dei regolamenti parlamentari che rafforzino le prerogative del premier nel governo e del governo in Parlamento, e impediscano la successiva creazione di gruppi che non si siano sottoposti al giudizio degli elettori, si comprende – ha concluso – come da questa fase difficile per il Paese possa scaturire dalla sfida delle riforme una nuova legittimazione della politica e delle stesse istituzioni”.