Si chiude Eunomia Master. Conti (Enel): "Giovani amministratori insegnino sostenibilità"

Le sfide dell’energia di domani sono state al centro dell’evento conclusivo della IX edizione di Eunomia Master, il corso di alta formazione politico istituzionale, organizzato dall’associazione Eunomia che si è chiuso oggi a villa Morghen a Settignano.
lezione3
Una tavola rotonda, coordinata da Giorgio Giovannetti, a cui hanno preso parte l’amministratore delegato e direttore generale di Enel Fulvio Conti, il direttore dei rapporti istituzionali Eni Leonardo Bellodi e il presidente di Nuovo Pignone Ge Oil & Gas Massimo Messeri. Di fronte a loro, la platea composta dai circa cinquanta amministratori under 40 provenienti da tutta Italia, i corsisti 2014 selezionati sulla base del curriculum professionale dal Comitato scientifico di Eunomia.
conti“L’energia – esordisce Conti – é il motore dello sviluppo e del benessere del pianeta. Tutto ciò che facciamo si fonda sulla capacità di fornire energia a tutti quelli che vogliono intraprendere, che vogliono vivere una vita normale. Investiamo in nuove tecnologie, approfondiamo la possibilità di usare risorse naturali, e cerchiamo attraverso questa combinazione di fornire ai cittadini opportunità di essere sostenibili dal punto di vista ambientale, efficienti, e consapevoli di come e quale energia consumare, quindi partecipare attivamente alla scelta dei fattori produttivi. È una cosa che coinvolge il rapporto con le istituzioni, quindi ben venga l’opportunità di parlare a dei giovani amministratori che potranno utilizzare questi concetti per proporre ai loro cittadini soluzioni innovative come quelle che noi proponiamo”.

IMG_2635Bellodi si concentra sul tema dell’approvvigionamento energetico. “Parlare di energia di fronte a una platea di giovani amministratori è particolarmente significativo in queste settimane in cui assistiamo a un completo mutamento dello scenario internazionale sul fronte dell’energia, basti pensare alla crisi ucraina. In questo momento l’Europa e l’Italia devono giocare un ruolo fondamentale perché la sicurezza degli approvvigionamenti è tornata ad essere un tema di primo piano nell’agenda politica”. “L’Italia – aggiunge Bellodi – per il momento non rischia, come messo in luce da alcune simulazioni, e anche il prossimo anno potrebbe fare a meno del gas russo. Certo, tutte le altre fonti di approvvigionamento in arrivo dalla Libia, dall’Algeria e dal Nord Europa dovrebbero funzionare a pieno ritmo. Auspichiamo di non rimanere senza gas russo, ma siamo pronti anche a fronteggiare questa eventualità”.
IMG_2634Messeri parte dal gap tra “fame di energia” destinata a crescere nel futuro e la capacità di produrre energia con i sistemi tradizionali. “Si stima – dice il presidente di Nuovo Pignone GE Oil & Gas – che nei prossimi anni ci sarà un fabbisogno addizionale di circa 80 milioni di barili equivalenti di petrolio al giorno, pari a cinque volte la produzione giornaliera dell’Arabia Saudita. Una risposta a questo gap – aggiunge Messeri – potrà essere dato da nuove riserve e nuove disponibilità, come i giacimenti sottomarini o lo shale gas, il gas imprigionato nelle rocce in profondità che va liberato iniettando acqua e solventi ad altissima pressione”. Interpellato dai giornalisti, Messeri interviene anche sulla crisi ucraina. “Non credo che sia nell’interesse di nessuno, soprattutto di chi li gestisce, che i rubinetti ucraini vengano chiusi – dice -. Spingere l’Europa verso altre fonti di energia sarebbe per l’Ucraina un’operazione masochista”.