“Rinnovabili, l’Italia è già nel futuro ma non lo sa”. Lo afferma l’amministratore delegato di Enel Green Power Francesco Starace ntervenendo a margine del corso di alta formazione politico istituzionale Eunomia Master, in corso a Villa Morghen a Settignano con l’ultimo weekend di lezione dedicato ai temi dell’energia. Starace ha preso parte alla lezione “Laboratorio Italia: città e fonti rinnovabili” insieme Aldo Chiarini, Ceo di Gdf Suez Energia Italia, e Lorenzo Becattini, presidente di Toscana Energia, coordinati dal professor Pier Francesco Lotito.
Interpellato dai giornalisti, Starace si sofferma sulle prospettive della geotermia in Toscana. “La geotermia, che come sappiamo è nata proprio in questa regione, nella zona di Pomarance e Larderello, in realtà ha un potenziale maggiore rispetto a quello che queste due realtà stanno sviluppando attualmente. Il Monte Amiata è anch’esso un comprensorio geotermico importante. Da parte nostra quello che abbiamo fatto è stato cercare di utilizzare al meglio tale potenziale, nel rispetto sia del territorio sia delle persone che ci abitano. La crescita della geotermia italiana non può prescindere da questo dialogo costante con il territorio, che va preservato e custodito”.
L’ad di Enel Gp interviene anche sulla crisi dell’Ucraina e sulle eventuali ripercussioni sull’approvvigionamento del gas. “Non ho nessun titolo per commentare la situazione in Ucraina, mi limito ad osservare che c’è sempre un motivo per cui c’è una crisi del gas – dice Starace – Forse è il caso di lavorare a ridurre il piu possibile la nostra dipendenza eccessiva da gas e petrolio. Penso che in Italia ci converrebbe utilizzare maggiormente quello che abbiamo. I governi devono porsi l’obiettivo che nel tempo questa dipendenza venga ridotta”..
Sui primi passi del governo in materia di energia e taglio delle bollette alle Pmi, Starace dice: “Su quest’ultimo tema – dice Starace – siamo ben convinti che è ora il momento di lavorarci, aspettiamo con molta curiosità ciò che arriverà dal ministero. Se è un provvedimento con una sua logica nell’interesse del Paese e anche delle aziende, lo guarderemo con estrema attenzione. Penso – dice – che sia un passo corretto e che, insieme alle altre misure annunciate e fatte, vada nella direzione di far uscire dalla rassegnazione tutta l’Italia. Iniziamo a guardare al futuro con un po’ più di ottimismo e di capacità di fare”.
Da parte sua, Aldo Chiarini, ceo di Gdf Suez Italia, chiede un impegno al governo sul fronte delle tecnologie legate all’energia verde. “Penso che sia molto importante che il governo si concentri sulle tecnologie attualmente non mature legate all’efficienza energetica, come ad esempio l’impiego dei pannelli fotovoltaici abbinati alla produzione dell’acqua calda – ha detto – queste sono le attività che devono essere promosse da qui in avanti”. E sulla realtà toscana, “credo che questa regione giochi un ruolo importante in questo settore. In Toscana c’è una forte presenza storica di pozzi geotermici che sono sfruttati da molto tempo e anche sul fotovoltaico sono state fatte delle cose importanti”. Riguardo agli effetti della crisi ucraina sulle forniture di gas all’Europa e, in particolare, all’Italia, Chiarini afferma: “È difficile valutare oggi le conseguenze, anche perché questa crisi arriva in un momento in cui di gas se ne consuma meno e gli stoccaggi sono pieni a seguito di un inverno particolarmente mite. Bisognerà vedere come la situazione si evolverà durante l’estate”.
Sulla crisi ucraina interviene anche Lorenzo Becattini: “Per il gas, il nostro paese ha 4 fornitori internazionali: Russia, Libia, Algeria e Norvegia, oltre a due rigassificatori di Panigaglia e Rovigo. La fornitura russa pesa per il 30% sull’Italia. Una eventuale interruzione dovrebbe metterci nella condizione di fare riferimento alle riserve strategiche e questo non è mai un bene per un paese. Mi auguro – dice il presidente di Toscana Energia – che ci sia un ulteriore sviluppo dei rigassificatori perchè ci permettono di poter comprare gas anche da altri paesi, di trasportarlo e poi rigassificarlo. Spero anche che il tema del nuovo gasdotto Tap che dovrebbe muovere dall’Azerbaijan per arrivare in Puglia non sia solo un’idea ma diventi una realtà”.
Becattini commenta anche il bilancio di Toscana Energia: “Per noi quello del 2013 è stato il miglior bilancio di sempre, siamo soddisfatti che nonostante la congiuntura economica particolare il risultato economico sia stato importante, soprattutto alla vigilia delle gare sulla distribuzione del gas che interesseranno 177 ambiti a livello nazionale e 11 in Toscana. Per quanto riguarda le gare, vorremmo farne il più possibile e aumentare il numero delle concessioni, oggi ne abbiamo 106 in Toscana, circa la metà, e vorremmo aumentare la nostra presenza”.